LAZIALI DI PADRE IN FIGLIO


 

LAZIALI DI PADRE IN FIGLIO

 

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Di Luca Pedemonti.

 

Il bianco, il celeste, l’adrenalina nel corpo e un battito senza sosta al petto. Ecco la Lazio, comprenderla non è semplice. In molti la definiscono fede, per altri si tratta di passione, ma solo chi vive la Lazio sa di aver reso questi colori il proprio stile di vita. Testardo dalla nascita, lottatore coraggioso e prode difensore della romanità, un laziale si riconosce dalla volontà innata di raggiungere i suoi obiettivi a testa alta, con lealtà e con fierezza. Abituato a farsi da solo coraggio in una terra di lupi, il laziale non teme confronti e anzi li cerca. Osa per vincere e trova con merito il suo posto della storia. Il laziale è grande ed eterno, come la sua città. Non si ferma di fronte agli ostacoli e rinasce più volte dalla proprie ceneri. In ogni sport, ad ogni livello, il laziale ha scritto le pagine più importanti dello sport in ogni angolo del globo. Longevo come pochi, può vantarsi di essere il primo figlio dell’Urbe e qui, come un germoglio sbocciato centosedici anni fa, continua la sua crescita inarrestabile.
Di padre in figlio, di generazioni in generazione, trasmette il suo credo ai nuovi geniti, futuri eredi della sua dinastia.
Solo pochi uomini vantano il merito di essere osannati da questo splendido popolo, irrazionale e romantico.
Solo pochi uomini vengono eletti a campioni e grazie a questi colori vivono in eterno. Essi nascono profani ma muoiono da laziali, o semplicemente non muoiono mai. Perché la Lazio è storia, tradizione.
La Lazio è stile, geniale follia. Chi combatte per i suoi ideali non ha deciso di indossare una maglia, ha deciso di viverla.Di viverla per sempre.

 

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